Casa Green: l'Europa ha detto sì, cosa succederà adesso?

In queste ore l’Europa ha detto sì, la direttiva europea sulle "case green" è approvata e prevede nuovi obblighi per gli immobili residenziali italiani, che dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 1° gennaio 2030 e la classe D entro il 2033.

Cosa comporta questo?
Attualmente, secondo i dati Ance, più del 74% degli immobili italiani è in una classe energetica inferiore alla D, ciò significa che circa 11 milioni di immobili di italiani devono essere riqualificati energeticamente per poter essere venduti o affittati nel 2030.

Cosa dice la nuova direttiva appena approvata?

Promozione della ristrutturazione energetica degli edifici esistenti

La promozione della ristrutturazione energetica degli edifici esistenti è un elemento centrale della direttiva Casa Green 2033 dell'Unione Europea. L'obiettivo è quello di incentivare la riqualificazione degli edifici già esistenti, che rappresentano una grande parte del patrimonio edilizio europeo e hanno un grande impatto sull'ambiente.

La direttiva prevede l'introduzione di incentivi e misure per la ristrutturazione energetica degli edifici, con l'obiettivo di aumentare la percentuale di edifici ristrutturati ogni anno. Ciò dovrebbe portare a una riduzione significativa delle emissioni di CO2 e all'aumento dell'efficienza energetica degli edifici. Inoltre, la direttiva mira a migliorare l'accesso ai finanziamenti per la ristrutturazione energetica degli edifici, promuovendo la creazione di nuovi strumenti finanziari e l'accesso a fondi europei, anche se ancora non è chiaro quali saranno e come funzioneranno.

Costruzione di nuovi edifici a basso consumo energetico

La direttiva si concentra anche sull'obbligo di realizzare edifici nuovi a zero emissioni (Zero energy buildings, Zeb), anticipando la scadenza rispetto al testo originale della Commissione. A partire da gennaio del 2026, l'obbligo diventerà effettivo per i nuovi edifici che sono occupati, gestiti o di proprietà di enti pubblici. 

Per gli altri casi, l'obbligo entrerà in vigore nel 2028.

Utilizzare le energie rinnovabili

La direttiva prevede diverse misure per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. In particolare, l’obiettivo di riqualificazione degli edifici residenziali è il punto focale della proposta di revisione approvata dalla commissione. 

La direttiva intende agire prioritariamente sul 15% degli edifici più energivori, che andranno così collocati dai diversi paesi membri nella classe energetica più bassa, la G. In Italia si tratta di circa 1,8 milioni di edifici residenziali (sul totale di 12 milioni, secondo l’Istat). L’installazione di impianti a energia solare diventa centrale, salvo il caso nel quale l’installazione non sia tecnicamente idonea e funzionalmente fattibile.

Questi impianti diventeranno obbligatori in tutti i nuovi edifici pubblici e i nuovi edifici non residenziali. Inoltre, entro il 31 dicembre 2026, l’obbligo scatterà su tutti gli edifici pubblici e sugli edifici non residenziali esistenti. L’obbligo scatterà per tutti gli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti entro il 31 dicembre 2032. La direttiva indica un obiettivo già per il 2024: il divieto di agevolazioni per l’installazione di caldaie alimentate a combustibili fossili. 

Sia per i nuovi edifici che per quelli esistenti in fase di ristrutturazione, a partire dal recepimento della direttiva scatterà il divieto di utilizzare sistemi di riscaldamento a combustibili fossili, in particolare le caldaie a gas.

Obiettivo di riduzione del 60% delle emissioni

Uno degli obiettivi principali della Direttiva Casa Green 2033 dell'Unione Europea è la riduzione del 60% delle emissioni di gas serra degli edifici entro il 2030. Questo obiettivo ambizioso richiede un impegno significativo da parte dei governi, delle imprese e dei cittadini per migliorare l'efficienza energetica degli edifici e aumentare la produzione di energia rinnovabile. 

La direttiva prevede incentivi fiscali e finanziari per incentivare i proprietari di edifici ad adottare misure di efficienza energetica, come l'installazione di isolamento termico, impianti a energia solare e pompe di calore ad alta efficienza energetica. Queste misure non solo ridurranno le emissioni di gas serra, ma anche i costi energetici per i proprietari di edifici e miglioreranno la qualità della vita degli occupanti degli edifici.

Bonus e deroghe

La direttiva prevede che a partire da gennaio 2024 gli Stati membri non offrano più incentivi finanziari per l'installazione di caldaie individuali che utilizzano combustibili fossili. Tuttavia, va notato che la direttiva non considera gli impianti di riscaldamento ibridi (pompa di calore e caldaia a condensazione) e le caldaie certificate per l'uso di combustibili rinnovabili (come l'idrogeno o il biometano) come impianti a combustibili fossili. Pertanto, altre tecnologie potrebbero ancora beneficiare di incentivi finanziari.

Il testo approvato dal Parlamento dell'Unione Europea prevede alcune eccezioni e deroghe. In particolare, i monumenti sarebbero esclusi dalle nuove norme e gli Stati membri possono decidere di escludere anche gli edifici protetti per il loro particolare valore architettonico o storico, così come le chiese e i luoghi di culto. Inoltre, gli Stati membri possono prevedere delle esenzioni per l'edilizia sociale pubblica, nel caso in cui le ristrutturazioni comportino un aumento dell'affitto che non sarebbe compensato dai risparmi in bolletta.

Ora più che mai è importante riconoscere la necessità di riqualificare la propria casa.

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